La sostenibile leggerezza del coltivare Webinar a cura di Sumus Italia e Dea #donnecheammiro
Renato Fancello: “Credere nel progresso non significa credere che un progresso sia già avvenuto” (Kafka). Il “progresso” dell’agricoltura industrializzata si è rivelato fallace. Agricoltura biologica, biodinamica, solidale, 4.0, di precisione, conservativa, sono già soluzioni attive e diffuse. Si fa avanti una nuova “leggerezza”: l’impronta che lascia è sempre meno. I principali impatti ambientali dell’agricoltura italiana nel suo complesso sono in una netta prevalenza più ridotti. Tutto bene? No. Siamo solo agli inizi di un percorso e, volenti o nolenti, in lotta contro il tempo. La perdita di biodiversità nelle aree rurali, specie per l’avifauna (legata a quella di biodiversità vegetale ed entomofauna), i cambiamenti climatici, l’erosione dei suoli, l’abbandono e/o l’uso improprio di suolo e colture agricole, gestione dei rifiuti, sono tuttora fattori critici. La “nuova” agricoltura, di cui parleremo con addetti ai lavori, per la sua “fondamentalità” nella vita umana, si delinea nei fatti come un “ritorno al futuro”. Nessuno, più di chi cura la terra, ha in sé la speranza nel futuro”.