India primo corso per popoli indigeni, l’impresa radicata nel territorio, con le sue risorse e la sua umanità, si propone di proiettare verso il futuro le comunità indigene, le quali, pur essendo le più vulnerabili, custodiscono la memoria ambientale in un contesto di mercato globale. A partire dal 20 marzo 2024, si terrà una settimana di formazione ad Assam, in India, dove Jadav Molai Payeng, noto come The Forest Man of India, ha piantato una foresta due volte più grande di Central Park in soli 40 anni. Questo evento fornirà ai partecipanti, composti da 21 progetti di eco-impresa e giovani innovatori, gli strumenti per integrare l’innovazione locale con le dinamiche imprenditoriali occidentali, nell’ambito del parco naturale di Kaziranga e della giungla di Jorhat.
Supportata dal Premio Nobel per la Pace Al Gore, l’Accademia Internazionale per l’Eco-Imprenditorialità avvia la prima serie di workshop, voluta e fondata da Claudia Laricchia, Munmuni Payeng e Matteo Salerno, con l’obiettivo di creare una rete globale di eco-imprenditori pionieri. Questi, a loro volta, potranno ampliare l’impatto dell’iniziativa coinvolgendo le rispettive comunità indigene.
Il modello di business proposto dalla Smily Academy si concentra sulla giustizia climatica e sui diritti delle comunità indigene, cercando di creare un prototipo di business replicabile ed esportabile. L’Academy si basa su partnership con aziende che possono guidare i giovani imprenditori nello sviluppo dei loro progetti o coinvolgerli in attività che rispondono alle sfide del mercato.
Personaggi come Zoya Agarwal, pilota commerciale indiana, fungono da ispirazione per i giovani, rappresentando modelli di autoaffermazione e riscatto sociale. Nel contesto di Assam, le idee dei partecipanti spaziano dall’empowerment femminile all’editoria, dallo sport al benessere, fino alla rigenerazione urbana e alla tutela ambientale.
La fondatrice Claudia Laricchia sottolinea l’importanza di valorizzare la biodiversità umana e superare le divisioni di genere e nazionalità, affermando la necessità di un’impresa del futuro che abbracci queste diversità.
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